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Nella foto qui in alto un primo piano del “Satiro danzante”, il bronzo ritrovato sette anni fa nelle acque al largo di Pantelleria. Nell’inquadratura in basso, un’immagine della scultura ripresa per intero.

 

 

 

tagli alla ricerca dell’armonia espres-siva. Ma c’è, soprattutto, il movimento. Quella frazione di secondo magnifi-camente catturata, quell’istante talmen-te fuggevole eppure così ricco di forza, di concentrazione, di impegno. Quel momento che ci rende perfino partecipi di tutto il ballo, trasmettendoci le emozioni dell’intera rappresentazione coreografica.

     E pensare che questo capolavoro dell’arte greca antica, fatto risalire dagli esperti al IV secolo prima dell’era cristiana, è stato ritrovato sette anni fa per caso durante una battuta di pesca. Un peschereccio di Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, se lo ritrovò  come insperato “bottino” di pesca. Si era capito subito che quella statua in bronzo era qualcosa di veramente particolare. Tant’è che i mazaresi – e giustamente – non se la fecero scappare per nessuna ragione al mondo. Giusto il tempo per un accurato restiling, affidato agli        esperti

 

     Il “Satiro danzante” va in tournée. Dalla fine di questo mese la splendida statua ritrovata sette anni fa al largo di Pantelleria, esporterà l’immagine italiana, e siciliana in particolare, in Giappone. Sarà l’icona del patrimonio culturale della Sicilia all’”Esposizione Universale di Aichi” che si terrà dal 25 marzo fino ad autunno inoltrato. Per sei mesi regalerà i suoi tratti aggraziati e naturalissimi al grande pubblico giapponese. Sarà protagonista assoluto del padiglione che lo ospiterà, appositamente allestito per la sezione della mostra ispirata al Mar Mediterrano. E mai un titolo poteva essere più appropriato per dar nome alla rassegna riservata al mare nostrum: “La saggezza della natura”. Quella saggezza che si ritrova nell’assoluta naturalezza del movimento del Satiro. Il fianco destro curvato, la testa completamente all’indietro e i riccioli al vento, a sottolineare l’elegante movimento del danzatore svolazzante in aria durante una esibizione di ballo.

     L’artista ha saputo cogliere e rappresentare l’attimo, quell’attimo nel quale il satiro stava producendosi in un gesto atletico non indifferente, realizzato per dare espressione al momento di maggiore intensità del ballo. Ne abbiamo visti di capolavori  che riproducevano – o, meglio, ricercavano, esprimendola attraverso l’arte – la proporzione dei corpi, la leggiadria dei lineamenti, l’espressione fiera e gentile dei volti. Ma qui siamo di fronte a qualcosa di unico: c’è la bellezza, c’è la grazia, c’è la cura prestata  dal  maestro per i minimi      det-

 

MOSTRE All’esposione internazionale di Aichi quest’anno si “parla” anche siciliano: dal 25 marzo a settembre inoltrato l’immenso patrimonio dei beni culturali isolani sarà rappresentato dalla splendida statua in bronzo scoperta casulmente sette anni fa durante una battuta di pesca da un peschereccio di Mazara del Vallo. Sarà l’elemento catalizzante del padiglione “mediterraneo”.

 

Il Satiro danzante

conquista il Giappone

 

 

romani  dell’Istituto Centrale  del     Restau-  ro, poi una breve ma intensa tappa espositiva alla Camera dei Deputati, e giù di corsa in Sicilia. Ad attendere il giovane danzatore c’era il “Museo del Satiro”, allestito a Mazara del Vallo all’interno di un’antica ex chiesa.

     Non si può negare. E’ stata, la scoperta del satiro, una imperdibile occasione per ridare corpo e impulso al turismo culturale siciliano. Facendo riaccendere l’interesse attorno all’immenso patrimonio dei beni culturali che la Sicilia può orgoglio-samente vantare in tutta l’unicità del suo splendore. Una raggio di sole ora risplendeva sulla Sicilia. Troppo spesso offuscata nella sua immagine da vicende che si vorrebbe non fossero mai esistite. Tuttavia l’immagine, perché eserciti fino in fondo le sue prerogrative di comunicazione, deve esser fatta circolare. E non c’era migliore ocasione del satiro, talmente bello da essere ancora d’attualità a sette anni dal suo ritrovamento. Talmente bello da rappresentare l’Italia - non soltanto la Sicilia - all’esposizione di Aichi. I giapponesi, ne siamo certi, non resteranno indifferenti all’espressività di quegli occhi e all’eleganza di quel “volo” in danza. Non potranno restare indifferenti. E infatti verranno in Sicilia per vedere tutto il resto.

                                        Luoghi

                                             di Sicilia

 

 
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Casella di testo: Periodico on line di cultura, tradizioni popolari, valorizzazione del territorio e delle risorse paesaggistiche. Iscrizione N. 288 del 
7 ottobre 2003 nel Registro delle Testate Giornalistiche del Tribunale di Trapani. Direttore responsabile Alberto Augugliaro


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